lunedì 2 maggio 2011

Due pensieri accessori alla morte di bin Laden

Il primo è relativo alla dichiarazione del portavoce del Vaticano, secondo cui:
Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai, ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini e spera e si impegna perché ogni evento non sia occasione di una crescita ulteriore dell'odio, ma della pace.
No. Trascuriamo la responsabilità davanti a dio, che è una roba di fede. Non penso che i morti siano tutti uguali. Penso che quando muore uno stronzo a quei livelli qui, sia normale essere contenti. Nel più ideale dei mondi ideali, avrei preferito che Osama venisse regolarmente processato e condannato nel rispetto del diritto internazionale, più o meno. Ma mi rendo conto che le cose non possano avere sempre la forma di un dépliant informativo sulle diete che in 30 giorni ti fanno perdere 30 chili. Quello che abbiamo è che Osama bin Laden è morto. E' una bella notizia. Il mondo è un posto migliore. Evviva.

Il secondo è relativo, diciamo così, all'amor patrio, e al concetto per cui non si può pretendere che sia un sentimento incondizionato, offerto a priori, sempre e comunque. L'idea è che amare la propria patria non è come firmare un assegno in bianco. Che un po' la patria deve meritarselo, di essere amata. Che servono vittorie, servono obiettivi raggiunti: servono cose buone e collettive perché l'amor patrio possa avere un suo spazio credibile nell'opinione pubblica.
Nella scorsa notte americana, i cittadini di New York e Washington (ma pure di altre città) hanno festeggiato parecchio. Sono scesi in piazza, di notte, hanno fatto casino e si sono rallegrati. L'esercito comandato dal loro presidente ha raggiunto un obiettivo che perseguiva da tempo, e loro ne sono orgogliosi. La cosa importante è che quest'orgoglio deriva da un successo fresco, recentissimo. E' un orgoglio che non risale a niente che sia avvenuto prima del week-end, che pesta i piedi nel presente, e che si esprime a ragion veduta.
Come ho già scritto qualche tempo fa, a me dell'amor patrio importa molto poco.
Però quando ho visto questa foto mi è venuta un po' d'invidia, dannazione.


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