venerdì 8 ottobre 2010

Non sono d'accordo e stavolta nemmeno darei la vita

Sapete chi è Fred Phelps?
Fred Phelps è il pastore di una Chiesa battista indipendente, in Kansas. Fred Phelps e il suo gruppo di seguaci pensano che sia giusto e utile presenziare in modo battagliero e militante a eventi pubblici come funerali militari, esibendo cartelli tipo "Ringraziamo Dio per i soldati morti", o "Dio odia i froci" ma anche un banale "Dio ti odia".
Presente gli integralisti impennati, fascistoni e fanatici e altri aggettivi che descrivono condizioni di deficit intellettuale e paranoia mentale?
Ecco, lui è quello, devastato dalla demenza senile.
Ho appena letto un articolo su Slate riguardo a Fred Phelps. Perchè c'è una storia che mi sembra interessante.
Albert Snyder era il padre di Matthew Snyder. Matthew Snyder era un soldato americano, morto in Iraq nel 2006. Durante il funerale, Phelps e i suoi hanno ritenuto giusto e doveroso andare davanti alla chiesa e sventolare i loro cartelli di felicità per la morte di Matthew Snyder, e gratitudine per la pretesa misericordia divina.
E non perchè -attenzione- siano vagamente contrari alla guerra e quindi tiè ti sta bene. Macchè: loro festeggiano perchè ritengono che i soldati morti in guerra siano la punizione comminata da Dio agli USA per la loro -dice il rimbambito- eccessiva tolleranza con gli omosessuali.
[Slot machine che gira, rumore, luci, tacchi che sbattono sul tappeto, le ciliegie si fermano in posizioni simmetriche, cadono un sacco di monetine, arriva una folla, rissa furibonda, fine]
Per questi motivi, Snyder ha fatto causa a Phelps, prima ottenendo 11 milioni di dollari di risarcimento, vedendoseli prima dimezzati e poi portati via sulla base di una sentenza precedente redatta dalla Corte suprema circa una materia relativa al Primo emendamento.
Questa più o meno la storia.
In questi giorni, proprio la Corte Suprema americana si sta smazzando il caso e sta cercando di decidere (confermando, riformulando, rivedendo, correggendo) cosa diavolo significhi il principio della libertà d'espressione; quali siano i suoi limiti, ammesso che ce ne siano eccetera.
Per dirla massimalista alla blogger, si tratta di capire quanto si possa essere stronzi e vigliacchi nella vita, difendendosi dietro l'esercizio di una forma di libertà che molto difficilmente si riconoscerebbe agli altri, se si potesse disporne il potere.
Io penso da tempo che la libertà d'espressione non sia la libertà di dire qualsiasi stronzata ti passa per la testa, e che tuttavia sia giusto -finchè siamo nell'ambito dell'espressione- riconoscere agli idioti il diritto di essere idioti e di dire qualsiasi stronzata gli passi per la testa.
Stavolta, però, mah.

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